VIA SALLENTINA
Secondo alcuni studiosi, in età messapica, vi era un prolungamento naturale dell'antica VIA APPIA che attraversava il territorio che noi oggi conosciamo con il nome di Sannicola.
Con il termine convenzionale di via "Sallentina", in mancanza di fonti antiche, gli studiosi hanno indicato l' itinerario più lungo che attraversava l'omonima penisola nell'antichità. Si trattava di una strada paralitoranea che da Taranto giungeva ad Otranto passando per Vereto, a breve distanza dal Capo Iapigio. Erroneamente è stata ritenuta, invece, una continuazione della via Traiana, perciò le è stata sempre attribuita questa denominazione. Non vi è, infatti, alcun contatto diretto tra le due arterie, essendo unite dalla via Traiana "Calabra". L'apice della sua importanza però fu raggiunto in età messapica, mentre in età romana la via "Sallentina" rappresentò un tracciato ad interesse esclusivamente locale, tagliato fuori dai grandi flussi commerciali e militari diretti verso il versante adriatico della penisola. La sua principale funzione fu di collegamento tra il porto di Leuca e la via Appia, in alternativa e preferita alla corrispondente navigazione di cabotaggio. Questo tratto di costa salentina, bassa, sabbiosa e ricca di secche, scarseggiava, infatti, di strutture portuali. L'unica fonte antica da cui è possibile ricavare lo sviluppo complessivo della via "Sallentina" è rappresentata dalla "Tabula Peutingeriana". Questo dato suggerisce che la via fosse entrata a far parte del cursus publicus ed inserita nei documenti ufficiali del servizio postale romano solo a partire dal IV secolo d.C. Le stazioni della via "Sallentina" sono: Taranto, Manduria, Nardò, Alezio, Ugento, Vereto, Castro e Otranto, per un percorso complessivo di 109 miglia (circa 161,5 Km).
Dopo il crollo dell'Impero romano i successivi dominatori della penisola salentina, i Bizantini, non hanno avuto la stessa cura per la manutenzione delle strade dei loro predecessori e, anche se ricorsero lo stesso all'uso della viabilità romana, i fenomeni di degrado iniziarono a prevalere su quelli di conservazione, con i conseguenti disfacimenti e frammentazioni della rete stradale che tanto importante fu per l'economia e i commerci del Salento nelle epoche precedenti.
Fonte: "Archeologia e Salento", a cura di... N. Febbraro e M. Cavalera.